Primo dicembre.
Prime spese natalizie.
Prime lacrime -copiose- versate su soldi che vanno via con una velocità disarmante.
Io sono una di quelle che fa i regali per tempo, che non resta all'ultimo minuto con l'acqua alla gola. Non mi vedrete mai al centro commerciale il 24 dicembre alle 8, sgomitante e disperata per comprare le ultime cose.
Salvo ovviamente, non debba rimediare alle mancanze altrui.
Miei fratelloni, che vivono entrambi all'estero, rientrano giusto giusto qualche giorno prima di Natale. E giacchè lavorano lavorano lavorano, non hanno tempo per i regali.
Gran cosa quando si sono sposati: le mogli ottemperano ai loro doveri e non devo pensarci io, come accadeva prima... "Tieni i soldi, compra i regali".
Secco, perentorio. Ma la pretesa più bella era sempre "Non la solita cravatta a papà e non il solito profumo a mamma, mi raccomando"... senza nemmeno un'idea alternativa su cosa comprare.
Il tutto ovviamente non prima del 23 dicembre.
Ora son le mogli a sbobinarsi la questione.
Ma quest'anno una moglie sarà impegnata col suo lavoro, e non potrà scendere in Sardegna prima del 27-28.
Va da sè che quest'anno mi vedrete eccome al centro commerciale il 24 sera, sgomitante e disperata.
E vabbè. A Natale siamo tutti più buoni.
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