giovedì 28 febbraio 2008

TRATTATO SULLO STRONZO

Che credete.
Ci vuole estro.
E tanto, tanto studio, applicazione, disciplina.
Mica ci si nasce così.
E' una dura conquista.
L'essere stronzi.
E' un'arte sopraffina, di cui solo i più talentuosi si impossessano.
Per poi sfoggiarla, con malcelata sufficienza, verso la vittima di turno.
Bisogna proprio mettere tutti sè stessi per raggiungere i più alti livelli.
E bisogna sopratutto saperlo fare al momento giusto.
Altrimenti è troppo semplice, non vale.

Ma definiamo chi è lo stronzo.
E' colui che infierisce sui tuoi punti più deboli, che gira abilmente il coltello nella piaga proprio nel momento in cui sta per rimarginarsi.
E' colui che ti fa vedere una faccia rassicurante per sorprenderti ancor meglio quando ti pugnala alle spalle.
E' colui insomma, che gratuitamente ti regala merda proprio nel momento in cui hai già le acque reflue fino al collo.


Non è detto che lo stronzo sia una persona cattiva al 100%.
Spesso anzi ha tante amabili qualità come la simpatia, la giovialità, l'intelligenza.
Certo, uno stronzo non è mica un cretino.
La cosa sorprendente è che spesso lo stronzo ci appare come una persona di tutto rispetto, all'inizio ci fidiamo di lui. E' ovvio, altrimenti non potrebbe esercitare con soddisfazione la sua ars.

Però son convinta che alla fine della fiera lo stronzo soccombe.
Soccombe sotto le sue stesse stronzate.
Sotto chili e chili e chili di merda.
E' la legge del contrappasso. Deve essere così.
E se non qui, almeno nell'altra vita.
Per gli stronzi l' inferno è un cesso enorme con uno sciacquone vorticoso che non scende mai, e li costringe a galleggiare insieme.
Daltronde tra merde ci s'intende.

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