martedì 29 gennaio 2008

WELCOME Y'ALL

Ci siamo. Tra cinque -lunghissimi- giorni è Sartiglia.
Dire che sono entrata in clima è dir poco.
Il costume è già pronto, l'animo ancor di più.
Ieri parlavo con un ragazzo di Trieste, amico di un amico, venuto apposta per godersi il nostro carnevale, alla sua seconda esperienza di Sartiglia. Mi diceva quanto si fosse divertito l'anno scorso, come fosse rimasto sorpreso di Oristano e della sua gente... "Un gran divertimento in giro, dolci e carne buonissimi, per non parlare della vernaccia... poi i costumi, e i cavalli!!!"

Certo, Sartiglia è anche questo.
E vista con gli occhi di un turista, quelle son le cose che più colpiscono.
Mi parlava e io sorridevo, pensando dentro di me a quanta superficialità (in senso buono) c'era nelle sue parole.
E' impossibile descrivere le emozioni che prova chi, come me, sente la giostra nel profondo.
Certo, bisogna conoscerla.
Capire il significato dei gesti, dei costumi e dei riti.
Capire il lavoro e fatica che c'è dietro, trascinata per 365 giorni e bruciata in due.
Come spiegare tutto questo a chi non sa, a chi non l'ha mai vissuto?
Per me è impossibile. Io sono stata educata alla Sartiglia da quando ho facoltà di capire, per me è tutto naturale, chiaro, emozionante.
Ogni anno si riaccende tutto, non riesco a stancarmi, e non capisco chi mi dice "ma è sempre la stessa cosa!", perchè ogni anno è una cosa diversa.

Parlavo, e pensavo tutto questo.
Però gli ho detto solo "Sei il benvenuto alla festa... siete TUTTI benvenuti!"

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