Spera di riprendersi ciò che ha creato, di riniziare come se nulla fosse accaduto, come se l'acqua cheta che in questi mesi ha fatto pericolosamente vacillare quel ponte, si fosse asciugata, evaporando in bolle colorate e danzanti.
L'altra parte di me spera che le cose restino così, ovvero che il cambiamento diventi irreversibile. Che tutto scappi via dal mio controllo, liberandomi da responsabilità e impegno.
Ma anche da gioia e soddisfazione.
E la spaccatura è così netta, che NON SO DECIDERE.
Cosa oltremodo strana per me. Non ho certo le idee sempre chiare, e non ho le risposte a tutto. Ma quando sono incerta, confusa, spengo il cervello e lascio ragionare il cuore. Seguo l'istinto. E l'istinto mi guida a nord o a sud.
Stavolta nemmeno l'istinto mi aiuta. NON SO SCEGLIERE.
Non ce la faccio.
Immagino una bilancia, metto da una parte X e dall'altra Y, coi rispettivi pro e contro.
E NULLA.
Tutto è pari, come ying & yang.
Vorrei essere come il visconte di Calvino.
Divisa in due metà perfette.
Così salverei capra e cavoli.
Invece devo star qui, a subire una scelta altrui, perchè incapace di farla io.
Merda.

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